Sacrari e cimiteri di guerra
Tra Grappa, Brenta e Piave
Gli ossari e i sacrari del territorio a cavallo tra le province di Belluno, Treviso e Vicenza custodiscono i resti di migliaia di soldati e si pongono al visitatore come luoghi di monito e memoria. L'ossario più noto è il Sacrario di Cima Grappa, che ogni anno la prima domenica di agosto richiama migliaia di persone per la tradizionale cerimonia internazionale di commemorazione dei caduti, attorno al sacello della Madonnina.
Il Sacrario di Cima Grappa
L'intera costruzione, realizzata nel 1935, si adagia lineare e imponente sul costone di vetta, con l'aspetto di una fortezza. Il Sacrario custodisce i resti di 12.615 caduti italiani (di cui 10.332 ignoti) e 10.295 soldati austro-ungarici. Il corpo centrale del monumento è costituito da cinque gironi concentrici digradanti a tronco di piramide. Le spoglie dei 2.283 caduti italiani identificati sono disposte in ordine alfabetico e custodite in loculi coperti da lastre di bronzo con inciso il nome e le decorazioni al valor militare del caduto. Quelle dei 10.332 ignoti sono raccolte in urne comuni più grandi, che si alternano alle tombe singole. Sotto l'ossario si snoda la Galleria Vittorio Emanuele III, opera straordinaria di ingegneria militare, costituita da un corridoio centrale lungo 1.400 m che collega il versante di Cason di Ardosa con l´estremo sperone nord, con diramazioni che portano alle postazioni di artiglieria e un collegamento col versante di Val delle Foglie, per uno sviluppo complessivo di oltre 5 chilometri.
Cimitero militare germanico di Quero
L'ossario austro-ungarico posto sulla sommità del Col Maor, a poca distanza dalla chiesa parrocchiale, dove si trovava un avamposto tedesco con l´osservatorio sui campi di battaglia. Contiene le spoglie di 229 soldati appartenenti al Corpo Alpino Germanico (Alpenkorp) e 3.232 soldati austroungarici, caduti nelle zone circostanti durante la Prima Guerra Mondiale. È stato costruito tra il 1936 e il 1939. Una cancellata di canne di fucile è l´accesso. L´imponente struttura, eretta in porfido del Passo Rolle, è stata pensata per apparire come una fortezza. Al centro del cimitero si trova un altare di granito svedese sul quale sono collocati i libri con i nomi degli 865 caduti noti e i luoghi dai quali provengono le salme. Oltre la parete di fronte all' ingresso si trovano le spoglie sepolte senza distinzione, accompagnate dalle parole: "Stavamo insieme nei ranghi schierati, stavamo insieme in vita. Perciò uguale croce ed uguale onore furono a noi dati sulla tomba.Ora ci riposiamo dall'infuocata lotta e consolati aspettiamo l'eternità".
Cimitero militare tedesco di Feltre
Con le sue 271 croci di altrettanti soldati bavaresi dell'Alpenkorps, caduti tra il novembre 1917 e i primi quindici giorni del 1918. Il cimitero venne inaugurato, nella sua forma attuale, il 25 maggio del 1939. A Feltre riposano poi numerosi caduti anche nel cimitero cittadino: 3.550 soldati austro-ungarici e 1.442 italiani, dei quali 370 ignoti.
L'Ossario francese
Lo si incontra sulla sinistra salendo lungo la Feltrina verso il Bellunese, nel Comune di Pederobba. Il monumento conserva le spoglie di oltre mille soldati francesi caduti sul Monte Tomba, prima sepolti in diversi piccoli cimiteri di guerra. I caduti appartenevano alla 37° divisione, che il 30 dicembre 1917 aveva riconquistato il Monte Tomba. Il cimitero militare fu inaugurato contemporaneamente a quello italiano di Bligny, dove riposano 3.453 soldati italiani caduti in Francia.